sabato 30 novembre 2019

Cura su Salix alba

In questi giorni siamo stati chiamati ad intervenire su un Salix alba in una proprietà privata.
Questo Salice di grandi dimensioni si trova in un cortile, fino a qualche mese fa adiacente ad un grande esemplare  Ulmus minor che è seccato causa la Graffiosi dell'Olmo (Ophiostoma Ulmi) e che ha lasciato "un buco" non solo all'interno del giardino ma anche sulla chioma del Salice che si trovava ad essere "scoperto" proprio per via della vicinanza dell'Olmo. Inoltre questo salice è adiacente ad un cavo di media tensione e ha avuto nel tempo interventi di taglio del tutto scriteriati su branche di media e grande dimensione probabilmente con l'intento di limitare la crescita delle branche verso il cavo o di ridurre eventuali rotture delle stesse.



Il salice in questione si trova posizionato perfettamente allo stadio morfofisiologico 8 (Pierre Raimbault). I grandi reiterati interni e la progressiva sottrazione dei vecchi reiterati che andavano a comporre la chioma fino a qualche anno fa, ci fa capire come questo esemplare abbia il pieno controllo ormonale delle parti. I tre grandi tronchi (frecce gialle grandi tratteggiate) che compongono la chioma hanno dato origine ad altri reiterati totali (frecce gialle piccole tratteggiate) che a loro volta stanno evolvendo in veri e propri tronchi. I restanti reiterati parziali arretrati (frecce gialle piccole) vanno a completare la chioma, ma soprattutto entreranno in scena agli stadi 9-10 quando il meccanismo di autoriduzione sarà al culmine.




Fatte queste analisi si è proceduto ad una potatura che, andando in contro alla sua normale evoluzione morfofisiologica, ha lo scopo di anticipare l'autopotatura che il salice si appresterebbe a fare. 
Abbiamo operato in questo frangente con una PLE, eliminando (linea rossa) i vecchi assi ipotoni, i rami rotti e compromessi. Abbiamo anche ridotto un tronco eseguendo un taglio di ritorno su un reiterato totale che mantenesse il controllo ormonale del tronco stesso, in  quanto sovraesposto ai venti per via della mancata copertura dell'Olmo seccatosi. 
Il risultato è stato questo.



Il materiale vegetativo asportato è stato del 10%.
Siamo dell'idea che tra 3-4 anni si potrà reintervenire utilizzando i reiterati arretrati per mantenere questo salice nelle migliori condizioni.

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