sabato 20 giugno 2020

Impianti tecnologici, strade e alberi

In questi giorni siamo stati chiamati per valutare la sostenibilità per 4 Platani, che non hanno mai avuto sia a livello epigeo che ipogeo degli interventi, nei quali passerà a circa 3 m di distanza una ciclo-pedonale e una strada che collegherà una via con "strada chiusa" a una nuova lottizzazione.
Visto il buon vigore vegetativo, lo stadio morfofisiologico di giovinezza (stadio 5-6) e la specie di albero che è indiscutibilmente tra le più plastiche e resistenti in ambiente urbano, abbiamo proposto due interventi in parallelo:
  1. una escavazione pneumatica con il sistema Airspade e troncatura delle radici sulla zona di scavo per la nuova ciclo-pedonale;
  2. una potatura di contenimento e riforma che va incontro alla sua evoluzione visto il cambiamento sia a livello ipogeo che epigeo.


Venendo al primo punto, vista la problematica derivata dall'impellente necessità nella lottizzazione di creare la strada e tutti gli impianti tecnologici necessari, abbiamo chiesto di usare preventivamente, in modo da minimizzare i danni all'apparato radicale, il metodo Airspade. Facciamo un passo indietro... il metodo Airspade è una lancia che spinge su un ugello aria compressa a velocità supersonica. Questo permette di decompattare e escavare materiali come terra e ghiaie senza intaccare le radici degli alberi e degli arbusti. Il tutto viene spinto da motocompressori che devono avere una portata da almeno 5000-7000 l/min. Questo sistema permette diversi utilizzi: decompattare i terreni per renderli più aerobici e migliorare gli scambi gassosi nel terreno; migliorare la tessitura e le proprietà organiche attraverso una miscelazione vera e propria con inerti e/o terricci specifici; scavare trincee per servizi e sottoservizi "tra" gli apparati radicali; permettere una diagnosi degli apparati radicali per valutare le condizioni fisiche, fisiologiche e meccaniche. Perchè usare questo metodo per troncare l'apparato radicale?  



Scavare con mezzi meccanici (macchine movimento terra in principal modo) in prossimità degli apparati radicali porta a una rottura irregolare e altamente lesiva sugli apparati radicali stessi, con conseguenti lesioni che hanno sempre dei risvolti negativi a livello fisiologico e meccanico: ogni lesione è una porta di ingresso per funghi cariogeni che possono distruggere le pareti legnose e creare danni a livello meccanico molto importanti. Questo spesso accade lungo i nostri viali nelle nostre città, dove gli alberi subiscono più e più volte interventi con questi mezzi meccanici con tutti i risvolti negativi citati. Di fatto molto spesso i cedimenti di interi alberi in città sono da imputare a questi interventi lesivi, spesso in combine con gestioni cronicizzate della parte epigea in maniera del tutto errata. Scavare con questo metodo permette di mantenere inalterate le qualità fisiche degli apparati radicali per poi reciderle in maniera ottimale e minimizzando la superficie di taglio con attrezzi idonei da taglio (forbici, troncarami, segacci, ecc.). Capite bene che una minore superficie di taglio significa anche contribuire a mettere in minor stress l'albero a livello energetico con tutti i benefit del caso nel medio e lungo periodo. 





Tagli di massima dimensione


Taglio di ritorno su un fittone radicale


Ciò non toglie che queste operazioni sono di grande stress per gli alberi e che devono essere valutate di caso in caso da personale altamente specializzato solo come extrema ratio. Confidiamo, visto l'alto valore energetico dei Platani citati, che questa operazione andrà a buon porto per mantenere al meglio lo stato di salute dei Platani citati.
Per quanto riguarda la potatura, questa avrà due step:
  • una elevazione di impalcatura per consentire, come da C.S, il passaggio dei mezzi motorizzati. Questa operazione, fatta nel medesimo momento della escavazione pneumatica ovvero a Giugno, ha notevoli effetti benefici: in primis  c'è una minor presenza di spore funginee agenti di carie rispetto a tutte le altre stagioni dell'anno e soprattutto visto che i tagli di elevazione di impalcatura su alberi mai potati hanno diametri borderline rispetto ai canoni di buone pratiche arboricolturali,  avremo a livello bio-chimico una compartimentalizzazione migliore contro le eventuali carie vista l'attività dell'albero data dal periodo. Inoltre tale operazione non inficia a livello energetico sull'albero in quanto è stato asportato il 2-3% della vegetazione presente.
Prima


Dopo
  • una potatura di riforma (accompagnata da una rimonda) che andrà incontro alla sua naturale evoluzione per i tagli fatti sull'apparato radicale: l'albero potrebbe "lasciarsi indietro" alcuni rami per far fronte allo stress derivato dal taglio delle radici ed inoltre, visto il forte gradiente ormonale che le radici producono in chioma, potremmo avere delle reiterazioni di tipo traumatico in chioma e una spiccata epitonia laddove le ramificazioni potrebbero essere ancora in una fase ibrida (passaggio dall'ipotonia all'epitonia). Questa operazione sarà da concordare con la committenza e personalmente, anche questa, piacerebbe farla sempre in potatura estiva. Per questa operazione crediamo di non asportare più del 5-10% della vegetazione.
Tutto questo va visto in un'ottica di extrema ratio come detto, ma anche come un'opportunità viste le tecnologie presenti, le professionalità in campo e la programmazione di interventi futuribili.

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