domenica 26 luglio 2020

Se cade un albero ci sarà un perchè?

Molto spesso nei miei sopralluoghi o nei miei lavori, che siano di competenza pubblica o privata, la prima cosa che mi si chiede riguardo all'albero in questione è "Ma l'albero può cadere?".
E' una domanda che viene fatta a molti miei colleghi e ha una domanda ovvia "Certo che può cadere!".
Allora gli alberi sono tutti pericolosi mi direte voi. Ovvio che no! Ma la probabilità, ovvero il rischio che un albero (o parte di esso) possa cadere a terra e colpire qualcosa o qualcuno non lo si potrà mai evitare del tutto. 
Ovvio che se noi interferiamo e/o alteriamo le caratteristiche fisiologiche e meccaniche di un albero questo pericolo aumenta esponenzialmente e, com'è all'onore delle cronache, gli alberi possono andare incontro a cedimenti con maggiore frequenza in ambiente urbano.
Come mai? Quali sono le cause maggiori di schianto? E' prevedibile? Insomma... se cade un albero ci sarà un perchè?
Ma andiamo con ordine...




sabato 20 giugno 2020

Impianti tecnologici, strade e alberi

In questi giorni siamo stati chiamati per valutare la sostenibilità per 4 Platani, che non hanno mai avuto sia a livello epigeo che ipogeo degli interventi, nei quali passerà a circa 3 m di distanza una ciclo-pedonale e una strada che collegherà una via con "strada chiusa" a una nuova lottizzazione.
Visto il buon vigore vegetativo, lo stadio morfofisiologico di giovinezza (stadio 5-6) e la specie di albero che è indiscutibilmente tra le più plastiche e resistenti in ambiente urbano, abbiamo proposto due interventi in parallelo:
  1. una escavazione pneumatica con il sistema Airspade e troncatura delle radici sulla zona di scavo per la nuova ciclo-pedonale;
  2. una potatura di contenimento e riforma che va incontro alla sua evoluzione visto il cambiamento sia a livello ipogeo che epigeo.


sabato 14 marzo 2020

Cos'è la potatura - parte 2


Bene, se siete arrivati fino a qui è perchè probabilmente avete letto la prima parte sul cos'è la potatura. Se non lo avete fatto vi consiglio di leggervela.

Visto ciò che fino ad oggi era consuetudine fare e interpretare come una tecnica giusta, ovvero la capitozzatura, adesso passiamo invece ad analizzare ciò che deve essere fatto su un albero, perchè lo si deve fare e quando tutto ciò deve essere applicato.


venerdì 13 marzo 2020

Cos'è la potatura - Parte 1


E' molto difficile discernere in maniera completa e ben definita sul cos'è una potatura. Ancor di più quando parliamo di potature sugli alberi. Ci sono N-mila libri a riguardo e per quanto sia ancora ad oggi, qualcosa che sia ben intuibile verso chi non ha conoscenze tecniche alla mano e a ha in cura questi esseri viventi, c'è quasi poco o nulla.

Pur semplificando e generalizzando un argomento che in realtà non basta mila e mila pagine per argomentarlo a sufficienza, cercherò di spiegare almeno le basi di questa tecnica tanto usata o, come dico io, "fin troppo spesso (scriteriatamente) abusata".



venerdì 6 marzo 2020

Alberi, 5G e fake news

In questi ultimi giorni mi sono arrivati un sacco di messaggi via social e continuavo vedermi taggato su questo video (https://youtu.be/17pohG0Z0Q0).
Il video in questione girato da tal Mazzucco Massimo (https://it.wikipedia.org/wiki/Massimo_Mazzucco) espleta una TEORIA COMPLOTTISTICA sulla quale con l’introduzione nel futuro del segnale 5G gli alberi vengano eliminati (o capitozzati) per favorire queste onde millimetriche.

domenica 23 febbraio 2020

Senescenza e rinascita




In questo breve post voglio stimolarvi nel comprendere il linguaggio degli alberi e valutare le sue possibilità.
Un albero senescente di per sè non è un albero "finito" o non adatto all' ambiente urbano (o con forte antropizzazione). E' un ossimoro che troppo spesso viene utilizzato per nascondere l'inadeguatezza di molti "gestori" del bene e da chi tecnicamente non sà "operare" su questi "vecchietti". Non voglio nemmeno che passi il concetto che la sostituzione delle alberature non deve essere fatta, anzi, ma nemmeno che le alberature arrivate agli ultimi stadi di vita debbano essere considerate in ogni sua forma "un problema". Di certo non sono alberi di facile gestione, ma questo non dovrebbe essere un problema per chi, come me, opera sugli alberi: questione di professionalità, studio, osservazione, lettura del linguaggio dell'albero e previsione del suo comportamento.






Gli alberi come detto, a parte poche specie, sono potenzialmente immortali come testimonia la slide: questo è un passaggio dallo stadio 10 allo stadio 1. L'autoriduzione fisiologica di un albero senescente non è altro che una semplificazione in termini energetici, ormonali e meccanici per riportare l'albero a quello che era inizialmente: ovvero una giovane plantula... E da quì ricominciare tutte le tappe a livello morfofisiologico in termini energetici, ormonali e meccanici in un clima di assoluta indipendenza.
Parliamo dello stesso albero! Ed è quì che viene seppellita la perenne antropomorfizzazione tra la nostra vita e quella di un albero. Un albero esce fuori dagli schemi del tempo e viaggia attraverso anche l'immortalità, cosa che a noi è preclusa. Continuare a considerare gli alberi, "solo alberi" è quanto di più stupido si possa sentire... E considerare un albero senescente come un albero "finito" o "non gestibile" è altrettanto stupido.
Gli alberi ci insegnano a rispettare i cuoi comportamenti e i suoi tempi. Non capirli ci viene precluso tutto ciò... dalla vecchiaia alla rinascita.

sabato 8 febbraio 2020

Cure su Morus


Su questo bel esemplare di Morus secolare (stadio 9 traumatico) abbiamo riscontrato i caratteri tipici che contraddistinguono i Gelsi delle nostre campagne, ovvero quel che rimane dell'allevamento a "Testa di Salice" (linea tratteggiata rossa): questa tecnica serviva per mantenere in forma obbligata l'albero, procedendo con il taglio annuale o biennale nel medesimo punto di tutta la vegetazione emessa, andando così a creare un "callo testa" che era preservato in quanto accumulatore di zuccheri per ricreare la vegetazione. In questo modo si creava una maggiore vegetazione che poteva essere usata su diverse specie per diversi motivi: il Salice per i vimini (scope, legacci per viti, ecc.), il Tiglio per mantenere contenuta la vegetazione e raccogliere meglio le infiorescenze per l'uso in erboristeria (tisane in primis), il Platano come surrogato di legno da carbonella e il Gelso per foraggiare il bestiame e il Baco da Seta. Caduto in disuso tale pratica, ad oggi questa tecnica viene usata quasi esclusivamente per scopo ornamentale.